I dati sono essenziali per il processo decisionale e l’innovazione nel mondo di oggi. Le città dell’Europa centrale stanno adottando l’Open Data (OD) e le reti Internet of Things (IoT) per migliorare la governance e costruire città più intelligenti. Il progetto EnCLOD – Enhancing governance Capacities of Local authorities using Open Data, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg Central Europe, si concentra sul miglioramento della governance locale attraverso l’utilizzo di Open Data, sensori IoT e il paradigma del Digital Twin, fornendo informazioni territoriali in tempo reale su larga scala.
Il progetto coinvolge cinque territori distinti—la Provincia di Vicenza (Italia) e le città di Debrecen (Ungheria), Olomouc (Repubblica Ceca), Nova Gorica (Slovenia) e Žilina (Slovacchia)—ognuno a un diverso stadio nel percorso verso l’Open Data. Alcuni hanno già compiuto progressi significativi, mentre altri stanno appena iniziando a esplorarne le potenzialità. Per valutare la situazione attuale, il consorzio del progetto ha sviluppato un Rapporto che analizza l’implementazione dell’Open Data in questi cinque territori pilota, mettendone in evidenza i successi, le sfide e le prospettive future.
Questo Rapporto rappresenta il primo passo per migliorare la governance attraverso la promozione dell’Open Data e delle reti di sensori IoT. EnCLOD rafforza la governance multilivello, coinvolge attivamente la società civile e consolida la collaborazione tra settore pubblico e privato—stimolando l’innovazione e favorendo la crescita economica.
La provincia di Vicenza (Italia)
Immersa nella regione Veneto, la Provincia di Vicenza dispone di un solido quadro normativo a sostegno dell’Open Data, ma la sua applicazione rimane disomogenea. Il territorio vanta una lunga tradizione di progetti europei che hanno promosso iniziative Open Data, in particolare nei settori della mobilità, dell’ambiente e del turismo. Tuttavia, il panorama dei dati risulta ancora frammentato, caratterizzato da un mix di dataset statici, applicazioni IoT sporadiche e strumenti sottoutilizzati. Il portale Open Data Veneto offre una vasta gamma di informazioni, ma fatica a raggiungere cittadini e imprese che potrebbero trarne maggiore beneficio. La Provincia di Vicenza ha posto le basi per la trasformazione digitale e ora si sta muovendo verso un utilizzo concreto dei dati aperti attraverso servizi digitali innovativi. Nell’ambito del progetto EnCLOD, la provincia si concentrerà sul miglioramento della manutenzione stradale e della sicurezza, implementando un servizio digitale di previsione del gelo, un passo avanti per rendere le infrastrutture più resilienti ed efficienti.
Debrecen (Ungheria)
L’Ungheria ha adottato le normative europee sull’Open Data, ma Debrecen deve ancora integrarle pienamente.Nonostante la presenza di una grande università e di un tessuto industriale solido, la città non ospita ancora progetti significativi in questo ambito. A differenza di altre città europee, Debrecen non dispone di una piattaforma Open Data dedicata, non organizza hackathon regolari e registra una scarsa partecipazione pubblica. Finora, l’unico passo verso l’Open Data è stato attraverso il Climathon, un evento globale incentrato sulle sfide climatiche. Tuttavia, questo rappresenta anche un’opportunità: Debrecen può costruire da zero una strategia Open Data solida ed efficace. Con la giusta formazione e il supporto adeguato, la città potrebbe non solo colmare il divario, ma emergere come un punto di riferimento. Nell’ambito del progetto EnCLOD, Debrecen utilizzerà l’Open Data per ottimizzare la pianificazione del trasporto pubblico, rispondendo alla rapida crescita industriale e all’aumento previsto della popolazione, che potrebbe raggiungere 50.000 nuovi residenti. L’obiettivo è garantire servizi di mobilità efficienti e sostenibili, adattando il sistema di trasporto alle esigenze di una città in espansione.
Olomouc (Repubblica Ceca)
Se c’è una città che guida l’innovazione nell’Open Data, è Olomouc. Grazie al sostegno del governo, a una strategia regionale dedicata e a un portale Open Data, Olomouc si è affermata come un modello nel progetto EnCLOD. La Digital and Information Agency garantisce un approccio strutturato, mentre la Palacký University favorisce l’adozione dell’Open Data attraverso ricerca, hackathon e centri di innovazione. La città ha fatto dell’urban planning, della mobilità intelligente e della sostenibilità i pilastri del proprio sviluppo, dimostrando come l’Open Data, se gestito correttamente, possa trasformare le politiche urbane. Tuttavia, anche Olomouc deve affrontare una sfida cruciale: coinvolgere attivamente cittadini e imprese nel processo di innovazione. Nell’ambito del progetto EnCLOD, è stata sviluppata una strategia per la gestione aperta dei dati IoT su clima e traffico, mentre la città sta avanzando verso la realizzazione di un digital twin. Nei prossimi due anni, oltre 500 sensoricopriranno l’intera area urbana, permettendo di colmare il divario esistente e consolidare Olomouc come modello di riferimento per le città europee.
Nova Gorica (Slovenia)
La strategia nazionale slovena per l’Open Data è solida sulla carta, ma Nova Gorica sta ancora cercando la sua identità. Sebbene il governo fornisca linee guida chiare e un quadro normativo strutturato, l’implementazione a livello locale procede più lentamente. Le iniziative Open Data della città sono frammentate e si basano principalmente su piattaforme nazionali, come data.gov.si, senza ancora stimolare un vero ecosistema di innovazione locale. L’uso dei dati IoT è quasi inesistente, salvo alcuni progetti di nicchia, come il monitoraggio della velocità stradale. Tuttavia, l’impegno di Nova Gorica per la mobilità sostenibile e la transizione verde, in particolare attraverso il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, legato alla designazione di Capitale Europea della Cultura 2025, rappresenta una solida base per il futuro. Con una maggiore spinta verso dati Open Data più dinamici e in tempo reale, Nova Gorica ha il potenziale per passare da silenzioso innovatore a protagonista attivo nel movimento Open Data.
Žilina (Slovacchia)
La Slovacchia dispone di una politica nazionale ben definita sull’Open Data, ma Žilina sta ancora affrontando le sfide dell’implementazione. Sebbene alcuni dati su trasporti e ambiente siano accessibili attraverso il portale Smart Žilina, gran parte delle informazioni rimane bloccata dietro barriere burocratiche. La città ospita diversi hackathon, ma i dati prodotti raramente trovano applicazione nella vita quotidiana. L’approccio di Žilina all’Open Data è ancora più reattivo che proattivo, ma iniziative come la collaborazione con l’Università di Žilina (UNIZA) e il progetto Urban Lab (clevernet.sk) stanno aprendo la strada all’utilizzo di dati IoT aperti. Attraverso il progetto EnCLOD, Žilina sta sviluppando il suo primo servizio digitale a supporto della sicurezza stradale, fornendo strumenti innovativi ai traffic safety preventists. Grazie alle sue connessioni con università tecniche e progetti europei, la città ha il potenziale per superare le proprie barriere e costruire un vero ecosistema basato sui dati aperti.
Nonostante le differenze tra questi cinque territori, emergono sfide comuni:
🔹 Governance frammentata – Sebbene alcune città dispongano di solide politiche nazionali, il coordinamento a livello locale resta debole. Una governance più strutturata a livello regionale e municipale potrebbe massimizzare i benefici dell’Open Data.
🔹 Dati in tempo reale limitati – La maggior parte dei dati disponibili è statica, aggiornata di rado e priva di integrazione con l’IoT. La piattaforma Sentilo di Barcellona, con la sua rete di oltre 15.000 sensori, dimostra le potenzialità di un approccio più dinamico.
🔹 Scarso coinvolgimento pubblico – Anche dove l’Open Data è accessibile, cittadini e imprese spesso non sanno come sfruttarlo. È necessario un cambio di paradigma: dalla pubblicazione governativa dei dati a ecosistemi Open Data guidati dalla comunità.
Guardando avanti: Costruendo il futuro Open Data
Il progetto EnCLOD non si limita a mappare il presente, ma modella il futuro. Sulla base dell’analisi condotta, ecco cosa i partner del progetto si preparano a implementare nel prossimo futuro:
🔹 Sviluppo di Piani d’Azione – Ogni territorio ha delineato una strategia Open Data completa, assicurandone l’integrazione con il Green Deal e i modelli di smart city.
🔹 Promozione della collaborazione transfrontaliera – I territori condivideranno strumenti, applicazioni e buone pratiche, creando un ecosistema di scambio di conoscenze.
🔹 Potenziare l’integrazione dei dati IoT – Il progetto esplora nuove modalità per ampliare la raccolta di Open Data in tempo reale attraverso reti di sensori e tecnologie smart.
🔹 Rafforzare le comunità locali – Workshop, hackathon e attività formative avranno un ruolo chiave nel colmare il divario di conoscenze tra governi, imprese e cittadini.
Conclusione: un domani guidato dai dati
Il percorso verso la maturità dell’Open Data non è lineare—è fatto di sfide e opportunità, ma tutte le città stanno avanzando. Ognuna sta esplorando nuove modalità di utilizzo dei dati aperti, valorizzando i propri punti di forza e trovando l’approccio più efficace per rendere le informazioni più accessibili e utili.
Attraverso EnCLOD, questi territori pilota non si stanno limitando ad adottare l’Open Data, ma stanno definendo il modo in cui potrà supportare la governance, stimolare l’innovazione e migliorare la vita quotidiana in tutta l’Europa centrale.
Scopri l’analisi completa sull’Open Data in questi cinque territori pilota leggendo il Report “EnCLOD territories Open Data maturity level and gaps analysis” (D.1.2.1).